La Mostra “Palermo Rifiorisce con Santa Rosalia”: 400 anni di devozione in un tour internazionale

di Gilberto Maltinti

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Cosa c'è da sapere:

La celebrazione del 400° anniversario del ritrovamento delle spoglie di Santa Rosalia ha dato vita a un evento culturale di portata internazionale che trascende i confini della tradizione religiosa. Un progetto culturale che unisce fede, identità e arte.

Un Tour Internazionale per Celebrare la “Santuzza”

Il tour internazionale “Palermo rifiorisce con Santa Rosalia” è stato fortemente voluto dal Comune di Palermo, sotto la guida del Sindaco Roberto Lagalla, per celebrare il quattrocentesimo anniversario dal ritrovamento del corpo miracoloso della Santa. L’esposizione romana, visitabile fino all’11 aprile, rappresenta solo la prima tappa di un percorso che toccherà gli Istituti Italiani di Cultura di Pechino, Londra e Valletta, portando la figura della patrona di Palermo in un contesto globale.

Questo progetto nasce come naturale prosecuzione delle celebrazioni per i 400 anni dal ritrovamento delle spoglie della “Santuzza”, avvenuto nel 1624 sul Monte Pellegrino. Una ricorrenza che, nel 2024, ha assunto un valore simbolico rinnovato, culminando in un’edizione del Festino che ha ottenuto il secondo posto nella categoria Cultura e il terzo in assoluto tra gli eventi mondiali al prestigioso BEA World Grand Prix.

Una narrazione visiva tra tradizione e contemporaneità

La mostra presenta una collezione di 27 opere fotografiche e produzioni video, selezionate attraverso un concorso bandito dal Comune di Palermo, che raccontano un percorso emotivo ricco di suggestioni. Le immagini, firmate da fotoreporter e professionisti, costruiscono una narrazione non oleografica della devozione popolare, mettendo in luce la stratificazione simbolica del Festino: tra sacro e spettacolo, tradizione e regia artistica, spiritualità e comunicazione pubblica.

Gli scatti fotografici catturano l’essenza del Festino 2024, un’edizione straordinaria la cui direzione artistica è stata affidata a Marco Balich, nome di fama internazionale che ha saputo orchestrare la sacralità del rito e la potenza del linguaggio visivo. A completare l’allestimento, due video: uno realizzato da Albamedia durante il Festino e un secondo – firmato Aerial Film Studios – che propone una Palermo vista dall’alto, tra scorci barocchi e intensità architettoniche, evocando l’idea di una città sospesa tra cielo e terra, proprio come il culto della sua patrona.

Santa Rosalia: simbolo di speranza e resilienza

L’esposizione non si limita a documentare un evento religioso, ma indaga il profondo significato che Santa Rosalia riveste per il popolo palermitano. La “Santuzza”, come affettuosamente viene chiamata dai fedeli, rappresenta da secoli un simbolo di speranza, resilienza e identità culturale per la città di Palermo.

Il legame tra i palermitani e Santa Rosalia affonda le sue radici nel 1624, quando la scoperta delle sue reliquie coincise con la fine della terribile epidemia di peste che stava decimando la popolazione. Da quel momento, Rosalia divenne la patrona indiscussa della città, a cui i cittadini si sono rivolti nei momenti più bui della loro storia, affidandole “la speranza per uscire dalle innumerevoli pesti sociali che hanno attraversato la storia della città di Palermo.”

La devozione nei suoi confronti è talmente forte da aver resistito al passare dei secoli, trasformandosi in un elemento identitario fondamentale della cultura palermitana. Il Festino di Santa Rosalia, che si celebra ogni anno il 14 luglio, rappresenta non solo una festa religiosa, ma un momento di coesione sociale e di affermazione di un’identità collettiva che unisce tradizione e innovazione.

Un progetto culturale di ampio respiro

L’iniziativa è promossa dalla Commissione Cultura della Camera dei Deputati, su impulso del Comune di Palermo e con il sostegno della Città Metropolitana. La mostra è curata da un team di esperti composto da Sandro Follari, Maria Francesca Martinez Tagliavia (direttrice della GAM di Palermo), Valentina Falletta e Claudia Giocondo, ed è organizzata da Civita Sicilia.

Il progetto si avvale della collaborazione di una rete ampia di istituzioni, tra cui l’Autorità Portuale della Sicilia Occidentale e l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, dimostrando come la celebrazione di Santa Rosalia rappresenti un elemento unificante per diverse realtà del territorio.

Come sottolinea l’assessore alla Cultura Pietro Cannella, questa è la prima volta in cui Santa Rosalia “esce” simbolicamente dai confini regionali, per proporsi come figura universale. Un passaggio significativo che si inserisce in un progetto di più ampio respiro, che ambisce alla candidatura del Festino come patrimonio immateriale UNESCO.

Dal Monte Pellegrino al Mondo: un’identità che si rinnova

La mostra rilegge il rapporto tra territorio, immaginario collettivo e patrimonio immateriale. Santa Rosalia – come ricordato da Federico Mollicone e Giorgio Mulè durante l’inaugurazione – diventa emblema di un’identità stratificata, capace di rinnovarsi nei linguaggi della contemporaneità.

Il Monte Pellegrino, un tempo consacrato alla dea punica Tanit e oggi santuario della Santa eremita, si fa scenario di un culto che parla al mondo non come semplice colore locale, ma come forma vivente di cultura. La figura di Santa Rosalia trascende così la dimensione religiosa per diventare simbolo di un’identità culturale complessa, in cui tradizione e innovazione si incontrano e si arricchiscono reciprocamente.

L’arte fotografica come strumento di narrazione

La scelta di utilizzare la fotografia e il video come strumenti di narrazione non è casuale. Queste forme espressive contemporanee permettono di catturare l’intensità emotiva del Festino, restituendo un ritratto corale e autentico della città e della sua devozione.

Gli scatti in mostra non si limitano a documentare un evento, ma costruiscono una narrazione visiva che esplora le molteplici sfaccettature del culto di Santa Rosalia: dalla dimensione spirituale a quella spettacolare, dalla tradizione popolare alla regia artistica contemporanea. Le immagini restituiscono l’atmosfera unica del Festino, fatto di luci, colori, emozioni e partecipazione collettiva.

I video completano questa narrazione, offrendo una prospettiva inedita sulla città di Palermo e sul suo rapporto con la Santa patrona. Le riprese aeree, in particolare, permettono di cogliere la dimensione urbana in cui si inserisce il culto, mostrando come la devozione per Santa Rosalia sia profondamente intrecciata con l’identità architettonica e paesaggistica della città.

Un ponte tra passato e futuro

La mostra “Palermo rifiorisce con Santa Rosalia” rappresenta un ponte tra passato e futuro, tra tradizione e innovazione. Celebrando i 400 anni dal ritrovamento delle spoglie della Santa, l’esposizione non si limita a guardare al passato, ma proietta il culto di Santa Rosalia nel futuro, mostrandone la vitalità e la capacità di rinnovarsi.

Il tour internazionale che porterà la mostra in diverse capitali del mondo testimonia la volontà di far conoscere questa importante tradizione culturale oltre i confini nazionali, proponendola come esempio di un patrimonio immateriale che, pur affondando le sue radici nella storia, continua a essere vivo e significativo nel presente.

L’iniziativa rappresenta inoltre un importante passo verso la candidatura del Festino di Santa Rosalia come patrimonio immateriale UNESCO, un riconoscimento che ne sancirebbe il valore universale e contribuirebbe a preservarne l’autenticità e la ricchezza per le generazioni future.

Un’esperienza immersiva tra fede e arte

Per i visitatori della mostra, l’esperienza va oltre la semplice contemplazione di opere fotografiche. Le immagini e i video offrono un’immersione nel mondo del Festino di Santa Rosalia, permettendo di coglierne l’atmosfera, i colori, i suoni e le emozioni.

L’allestimento, pensato per creare un percorso emotivo e suggestivo, guida il visitatore alla scoperta di una tradizione secolare che continua a essere un elemento fondamentale dell’identità palermitana. Le fotografie, selezionate con cura attraverso un concorso dedicato, raccontano diversi aspetti del Festino: dai riti religiosi alle celebrazioni popolari, dai momenti di raccoglimento alle esplosioni di gioia collettiva.

I video completano questa narrazione, offrendo una prospettiva dinamica e immersiva che permette di cogliere l’energia e la vitalità di un evento che coinvolge l’intera città di Palermo.

Un patrimonio da valorizzare

La mostra “Palermo rifiorisce con Santa Rosalia – 400° Festino di Santa Rosalia 1624/2024” rappresenta un importante contributo alla valorizzazione di un patrimonio culturale e religioso di straordinario valore. Attraverso il linguaggio universale della fotografia e del video, l’esposizione riesce a comunicare la ricchezza e la complessità di una tradizione che è parte integrante dell’identità siciliana.

Il tour internazionale che porterà la mostra in diverse capitali del mondo testimonia la volontà di far conoscere questa importante tradizione culturale oltre i confini nazionali, proponendola come esempio di un patrimonio immateriale che, pur affondando le sue radici nella storia, continua a essere vivo e significativo nel presente.

L’iniziativa rappresenta inoltre un importante passo verso la candidatura del Festino di Santa Rosalia come patrimonio immateriale UNESCO, un riconoscimento che ne sancirebbe il valore universale e contribuirebbe a preservarne l’autenticità e la ricchezza per le generazioni future.

In un mondo sempre più globalizzato, la celebrazione di tradizioni locali come il Festino di Santa Rosalia assume un significato particolare, ricordandoci l’importanza di preservare e valorizzare le nostre radici culturali come fonte di identità e appartenenza. La mostra “Palermo rifiorisce con Santa Rosalia” rappresenta un esempio virtuoso di come la tradizione possa dialogare con la contemporaneità, rinnovandosi e arricchendosi senza perdere la sua autenticità.

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